AGCOM, il vento è cambiato!

Leggendo le ultime delibere AGCOM in tema di risoluzione delle controversie tra operatori e utenti si deve registrare un positivo cambio di rotta.

In passato accadeva che un utente rimanesse senza linea telefonica per mesi e mesi e, anche dopo avere richiesto l’intervento dell’autorità, ottenesse come ristoro del danno subito cifre irrisorie.


Perchè? Perchè nelle Carte Servizi i gestori telefonici prevedevano tetti al risarcimento danni per i disservizi causati. Esempio: se il gestore di telefonia fissa vi lasciava senza linea vi avrebbe liquidato come risarcimento 5euro/giorno con un tetto massimo di 60euro.


L’autorità, fino a ieri, prendeva atto che la Carta Servizi prevedeva questo tetto e imponeva alla società di corrispondere 60 o 100euro.


Da oggi il vento è cambiato. L’AGCOM, finalmente, sta contestando agli operatori la congruità delle somme indicate nelle Carte Servizi. Ecco la “formula” con cui l’autorità aggira il tetto massimo fissato dagli operatori


"il computo della misura dell’indennizzo deve necessariamente prescindere dal massimale di Euro 100,00, previsto dalla Carta dei Servizi, in quanto quest’ultimo viola il predetto principio di proporzionalità, inteso in termini di adeguatezza, quale corrispondenza dell’indennizzo al pregiudizio subito, valutata sulla base di una serie di elementi di natura soggettiva, oggettiva e temporale, quali la qualità e la quantità del servizio, il valore del canone corrisposto, la durata del disservizio, la natura del soggetto - utente (persona fisica - giuridica) che ha subito il pregiudizio"


Morale: iniziano a vedersi indennizzi di 427euro (vari disservizi), 4.809euro (ritardo attivazione ADSL, cifra impensabile fino a poche settimane fa), 1.991euro (rimodulazione tariffaria non comunicata), 665euro (ritardo attivazione ADSL), 1.039 (ritardata attivazione linea + disservizi), 432euro (ritardata gestione del reclamo), 1.216euro (ritardo attivazione ADSL), 335euro (ritardo attivazione ADSL).


Si tratta indubbiamente di un passo in avanti. Fino a ieri per ottenere un minimo indennizzo si era costretti a rivolgersi al giudice di pace, salvo accontentarsi di un tozzo di pane (60 o 100euro). Considerando che chi si rivolge all’AGCOM solitamente decide di muoversi per gravi violazioni o gravi inadempimenti del gestore, la decisione di “sbloccare” il massimale è indubbiamente una novità di grande rilievo.

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