Guida al mercato finanziario (parte seconda)

I prodotti monetari
I prodotti monetari sono strumenti di investimento caratterizzati da rischio basso e rendimento minimo. Il tipico prodotto monetario è il BoT, titolo garantito dallo Stato a zero interesse, a cui si aggiungono diverse tipologie di strumenti bancari di deposito (come i certificati di deposito) i cui rendimenti dipendono dalla “salute” delle banche. I principali titoli di Stato italiani sono i BoT (Buoni ordinari del Tesoro), i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), i CCT (Certificati di Credito del Tesoro) ed i CTZ (Certificati del Tesoro Zero coupon). Nel nostro Paese esistono valide garanzie per evitare stati d’insolvenza bancaria.

Le obbligazioni
Le obbligazioni sono una forma d’indebitamento alla quale ricorrono imprese, Stati, enti pubblici e banche (cosiddetti “emittenti”) per procurarsi i finanziamenti necessari allo svolgimento delle proprie attività. I risparmiatori che acquistano obbligazioni prestano una somma di denaro a fronte di ricevere, a una scadenza prestabilita, la stessa somma incrementata di un interesse.
Tra i diversi tipi di obbligazioni, si distinguono le obbligazioni con cedole (che danno un interesse periodico) e le “zero coupon”, cioè obbligazioni senza cedole che vengono rimborsate alla scadenza. Le obbligazioni presentano dei rischi legati a:
. mancato rimborso del capitale e del pagamento degli interessi;
. variazione del valore dell’obbligazione in caso di vendita anticipata rispetto alla data di scadenza.

Il rendimento o valore di mercato delle obbligazioni dipende da quattro elementi:
· . andamento dei tassi di interesse di mercato, stabiliti dalla Banca Centrale Europea; al diminuire dei tassi, il valore dell’obbligazione aumenta, in caso contrario diminuisce;
· . cedola (tasso d'interesse pagato periodicamente da chi emette l’obbligazione);
· . scadenza dell’obbligazione;
· . rischio d’insolvenza dell’emittente.
Il rischio d’insolvenza degli emittenti, sia in termini di mancato pagamento degli interessi che del rimborso del capitale, è stimato da agenzie specializzate, che esprimono un giudizio sul grado di rischio detto “rating” o “merito di credito”. Più il giudizio è positivo, più il punteggio è alto: di conseguenza si tratterà di un’attività finanziaria a basso rischio per l’investitore e con basso rendimento.

Le azioni
Nel mondo finanziario, l'azione rappresenta una quota della proprietà di una società; possederne quanto meno una, è la condizione necessaria per essere soci di una società per azioni.
Il risparmiatore che acquista azioni:
· . diviene azionista della società che le ha emesse;
· . partecipa in prima persona ai rischi connessi all'attività di impresa;
· . beneficia dell'eventuale ripartizione degli utili (dividendi).7

Ricorda sempre che l’investimento in azioni è generalmente ad alto rischio con possibilità di ottenere elevati guadagni, ma anche consistenti perdite patrimoniali. I rischi sono legati a:
. mancata distribuzione degli utili;
. perdita di parte del capitale investito in caso di crollo del valore delle azioni.

Il rendimento di un’azione dipende dai dividendi e dal cosiddetto “capital gain”, cioè dalle variazioni positive di valore delle azioni possedute dall’azionista. Quando si decide di venderle, se le azioni avranno aumentato il loro valore, allora vi sarà un guadagno; in caso contrario, ci sarà una perdita dei soldi investiti.
Il valore delle azioni dipende da una serie di fattori:
. andamento della società, ossia quando la società annuncia un incremento di utili, il valore delle azioni aumenta; in caso contrario diminuisce;
. notizie false o vere (“rumors”), previsioni, fiducia degli investitori, ondate speculative.
È’ saggio “diversificare” l’investimento e non investire in un unico prodotto finanziario (azione, obbligazione, etc.) di una singola società o di società di un unico settore.
Attenzione! Controlla che le obbligazioni e le azioni che intendi acquistare siano quotate nel mercato dei prodotti finanziari, in modo da poterle vendere in caso di bisogno. Ricorda di verificare sempre il livello di rischio prima di acquistare obbligazioni od azioni, ed il profilo rischio/rendimento del fondo, chiedendo informazioni agli operatori o consultando la stampa specializzata.

I fondi comuni d’investimento
Gestiti da operatori finanziari, i fondi comuni sono prodotti d’investimento che funzionano come una cassa collettiva dove confluisce il risparmio di tanti risparmiatori; essi garantiscono un rendimento variabile a seconda dell’andamento sul mercato delle attività (azioni e obbligazioni) possedute dal fondo.
Esistono diversi tipi di fondi comuni d’investimento, tra i quali:
. fondi azionari, che investono in azioni, obbligazioni convertibili in azioni e in titoli simili;
. fondi obbligazionari, che investono in titoli di Stato e in obbligazioni ordinarie;
. fondi bilanciati, che investono sia in azioni che in obbligazioni.

Il risparmio gestito
Con l’espressione risparmio gestito si fa riferimento alla quota di risparmi personali affidata da singoli risparmiatori ad uno o più gestori professionali che, nell’ambito di un incarico ricevuto, provvedono ad amministrare le risorse loro conferite. Il risparmio gestito può assumere due diverse forme, una collettiva e l'altra individuale. La differenza risiede nel fatto che nelle gestioni individuali il risparmiatore può chiedere delle personalizzazioni nella gestione del risparmio, mentre in quelle collettive non ha voce in capitolo sulle scelte prese dal gestore del fondo.

Mercati e indici
Il mercato finanziario è il luogo dove avviene lo scambio di strumenti finanziari di varia natura ed il trasferimento dei risparmi dai soggetti risparmiatori (soprattutto le famiglie) a coloro che li richiedono (imprese e Stato) per le loro attività. In linea generale, esistono due principali mercati di prodotti finanziari: il mercato dei titoli azionari (Borsa) ed il mercato delle obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot).
Attenzione! Nei mercati finanziari i prezzi dei prodotti d’investimento sono in continuo movimento. Tale movimento non riguarda solo le azioni, come molti pensano, ma anche le obbligazioni. Gli indici sono uno strumento di analisi dell’andamento dei mercati e permettono di esprimere in modo sintetico la variazione dei prezzi delle attività finanziarie di un mercato o di un segmento di mercato. Essi sono molto importanti per l’investitore, in quanto costituiscono un parametro di riferimento (cosiddetto “benchmark”) con cui confrontare l’andamento dei propri investimenti.

Investimenti socialmente responsabili
Si parla di Investimento Socialmente Responsabile (ISR) quando considerazioni di ordine ambientale e/o sociale integrano le valutazioni di carattere finanziario che vengono effettuate nel momento delle scelte di acquisto o di vendita di un prodotto finanziario. In sostanza, l’ISR seleziona azioni od obbligazioni di imprese che, rispettando alcuni criteri di responsabilità sociale, mostrano un comportamento virtuoso e contribuiscono allo sviluppo di un sistema economico solidale e sostenibile.
Ricorda! Investire in modo responsabile non significa fare una donazione o rinunciare a rendimenti conseguibili attraverso investimenti di tipo tradizionale, ma indirizzare il risparmio secondo principi etici e responsabili.

Guida al mercato finanziario (parte prima)

Nel corso degli ultimi anni noti scandali finanziari (Bond Argentina, Cirio, Parmalat) hanno acceso i riflettori su un mondo, quello dello del risparmio gestito, per lo più indecifrabile per il medio consumatore, ossia per chi, non addetto ai lavori, debba districarsi tra i vari strumenti finanziari nel tentativo, spesso vano, di investire consapevolmente e con i minori rischi possibili i propri risparmi. Per decenni i risparmi delle famiglie italiane si sono concentrati nei famosi BoT dello Stato che garantivano alti rendimenti e bassi rischi, mai stimolando, di fatto, le conoscenze sul settore finanziario. Negli ultimi anni questa situazione è cambiata e i risparmiatori hanno cominciato a diversificare i loro investimenti, ma spesso senza avere le conoscenze necessarie per operare scelte consapevoli, finendo a volte vittime di comportamenti non corretti degli “addetti ai lavori”. Che differenza c’è tra un’azione e un’obbligazione? Cos’è un fondo d’investimento? Cosa domandare ad un promotore finanziario? Quali i pericoli da evitare? Come orientarsi?

Le attività finanziarie
Sono così definiti i prodotti o strumenti d’investimento, per esempio i titoli obbligazionari (le obbligazioni) e azionari (le azioni), i Buoni del Tesoro dello Stato, i fondi d’investimento. Acquistare attività finanziarie significa decidere di rinunciare al proprio denaro, oggi, per averlo domani, facendolo passare dalle nostre tasche a quelle del destinatario del prestito. Chi presta denaro riceve in cambio un certo tasso d’interesse, che permette al capitale investito di aumentare nel tempo. Il tasso d’interesse infatti è il “prezzo” della moneta (o costo del denaro): chi ottiene denaro in prestito, deve pagarne il costo. Nello scegliere fra tenere i tuoi soldi o investirli in attività finanziarie, tieni sempre in conto:

il reddito disponibile . solo se hai più reddito di quanto ti è necessario oggi, potrai destinarne una parte al risparmio e al consumo futuro;

il livello di spese previste . se vai incontro a molte spese è ragionevole detenere sufficiente moneta;

il tasso di interesse . l’unica ragione per prestare denaro e non tenerlo “sotto il materasso” è farlo fruttare sotto forma d’interesse.

Il risparmio
Il reddito che guadagniamo entra nei nostri portafogli sotto forma di denaro; di questo denaro, una parte viene consumata, mentre il resto viene messo da parte, risparmiato. Il risparmio è una risorsa preziosa che dev’essere tutelata ed impiegata nel modo più efficiente, produttivo e sicuro possibile. Dalle scelte di risparmio e d’investimento dipende tanto il futuro economico dei singoli risparmiatori, quanto il destino del sistema economico nel suo insieme. Per questo motivo il risparmio deve essere considerato come un “bene comune” e tutelato come tale. I risparmi possono essere conservati sotto forma di moneta o di depositi (bancari o
La pianificazione
Pianificare significa porsi delle domande per evitare scelte sbagliate. La scelta d’investire deve partire dall’individuazione di un bisogno (l’acquisto della casa, l’istruzione dei figli, l’integrazione futura della pensione, etc.) e deve sempre essere frutto di una scelta ponderata.
Si investe solo quando:
. esiste un motivo valido per farlo;
. ci sono le risorse economiche sufficienti;
. si hanno chiari i concetti di rischio e di rendimento.
Ricorda, è pericoloso prendere una decisione d’investimento affidandosi completamente ad altri (consulenti, amici, etc.) senza avere una precisa volontà ed un chiaro obiettivo: per chi non sa dove andare, qualsiasi strada è buona!

Il profilo rischio/rendimento
Prima di acquistare un qualsiasi prodotto finanziario è necessario conoscerne il livello di rischio e di rendimento.

Il rischio rappresenta una dimensione ineliminabile dell’investimento ed è quindi un elemento di valutazione fondamentale. Esso è legato a:
. la possibilità di una perdita, se pur parziale, del capitale investito;
. un rendimento dell’investimento inferiore rispetto alle attese o del tutto assente.
Non esistono investimenti del tutto privi di rischio, in quanto investire significa rinunciare a del denaro certo (oggi) per un flusso di denaro futuro incerto (domani).

Per rendimento si intende la differenza tra il prezzo di acquisto e il rimborso che si ottiene a scadenza. Il rendimento è solo una delle componenti che definisce un investimento, poiché esso dipende da altre due variabili fondamentali quali il tempo e il rischio. A volte, il primo criterio che adottiamo per valutare un investimento è il rendimento: questa è la strada più facile per condurre a scelte sbagliate. .
· Rischio basso (Buoni del Tesoro, certificati di deposito, etc.)= rendimento basso ma massima sicurezza e fiducia negli emittenti, cioè in imprese, Stati, enti pubblici o banche che garantiscono la restituzione del prestito. Esistono infatti emittenti più o meno solidi da un punto di vista finanziario.
· . Rischio medio-basso (obbligazioni di emittenti in “salute”)= rendimento minimo ma rischi contenuti.
· . Rischio medio-alto (investimenti bilanciati tra azioni e obbligazioni, etc.)= rendimenti più elevati ma rischio di perdere parte del capitale iniziale.
· . Rischio alto (azioni, fondi azionari, etc.)= massimi rendimenti ma rischio elevato di perdere l’intero capitale.

Valuta bene: quando acquistiamo un prodotto d’investimento (azione, obbligazione, fondo comune, titoli di Stato, etc.) è bene pensare alla destinazione reale dei nostri soldi, e non solo al livello di rendimento che l’operazione può offrire. Capire la destinazione reale di un investimento aiuta a comprendere meglio i rischi e le opportunità legati alle nostre scelte di risparmio.

Speranze e timori del consumatore moderno


Nel corso della giornata “Il consumatore tra liberalizzazioni e class action” tenutasi a Roma il 29 novembre è stata presentata da AstraRicerche un’indagine su speranze e timori del consumatore moderno, realizzata con il contributo dell'Istituto per la Promozione Industriale.

Da circa mille interviste telefoniche è emerso che il 63% degli italiani non si sente sufficientemente tutelato nei suoi diritti di acquirente e utilizzatore di beni e servizi: in una scala da 1 a 10, il voto medio è stato pari infatti a 4,5. L'insoddisfazione risulta maggiore della media fra i responsabili degli acquisti familiari, fra i 35-64enni, al Sud, nelle fasce socio-economiche superiori e nel ceto medio impiegatizio. I settori nei quali i consumatori ritengono di avere una difesa più bassa sono, nell'ordine, alimentazione e bevande (58% delle risposte), energia (34%), salute e sanità (25%), abbigliamento (20%), prezzi e tariffe (13%), telefonia e TLC (10%).

Per gli intervistati, i soggetti che tutelano maggiormente i consumatori sono le Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia municipale, Nas: 66% delle risposte), seguite da alcune trasmissioni televisive (come "Mi manda Rai 3”) al 56%, da categorie specializzate come medici, veterinari, nutrizionisti, commercialisti (56% delle risposte), da alcune associazioni di consumatori (52%). Seguono Unione europea (49%), alcuni giornalisti (46%: Vianello, Lubrano, Angela); organizzazioni ambientaliste (45%). Minore la percentuale di coloro che segnalano le Autorità e i sindacati (36%), la magistratura (35%), Regioni ed enti locali (32%), giornali specializzati (come "Il Salvagente") al 29% e mass media (sempre al 29%), e infine ministeri, blog, alcuni politici e partiti politici e il Governo. Il campione era stato intervistato sulla class action ma prima che il provvedimento venisse inserito in Finanziaria: a metà ottobre solo il 28% degli intervistati conosceva la futura possibilità dell'azione collettiva.

E in tema di liberalizzazioni? Solo la vendita dei farmaci da banco non solo in farmacia è nota alla quasi totalità del campione (94%); non sono invece note al 23% degli intervistati i provvedimenti sulle assicurazioni auto, al 31% quelli sulla chiusura dei conti correnti bancari e i passaggi di proprietà, al 32% quelli su taxi e trasporti.

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