DIGA DI OCCHITO: e se il problema non fosse solo l'alga rossa?



Le recenti iniziative della magistratura foggiana confermano quanto sostenuto da tempo da WWF, Centro Studi Naturalistici ed Arco Consumatori circa l'opacità della gestione dell'invaso di Occhito, principale risorsa per l'acqua potabile in Capitanata.
Ne è ulteriore conferma la scoperta fatta dalle associazioni che la cosiddetta alga rossa potrebbe non essere purtroppo l'unica emergenza sanitaria che affligge la diga. I pugliesi devono sapere infatti che da tempo imprecisato la Regione Puglia sta usufruendo di una deroga ai valori massimi ammissibili dei trialometani nell'acqua per il consumo umano. I trialometani sono una famiglia di composti che si formano quando l'acqua viene trattata con prodotti a base di cloro per la potabilizzazione e possono avere effetti cancerogeni e tossici su fegato e reni, gli stessi organi bersaglio delle ormai famigerate microcistine prodotte dall'alga rossa.
L'ultimo rinnovo della deroga è stato autorizzato dal Ministero della Sanità il 15/04/2008 e successivamente disposto dalla Regione Puglia il 22/07/2008.
Leggendo l'autorizzazione ministeriale si scopre che il provvedimento di deroga avrebbe dovuto riportare tra l'altro:
a) i motivi di deroga;
b) il parametro interessato, i risultati del precedente controllo pertinente ed il valore massimo ammissibile per la deroga;
c) l'area geografica, la quantità di acqua fornita ogni giorno, la popolazione interessata e gli eventuali effetti sulle industrie alimentari interessate;
d) un opportuno programma di controllo che preveda, se necessario, una maggiore frequenza dei controlli;
e) una sintesi del piano relativo alla necessaria azione correttiva, compreso un calendario dei lavori, una stima dei costi, la relativa copertura finanziaria e le disposizioni per il riesame.
Purtroppo nulla di tutto questo è desumibile dal provvedimento di deroga adottato dalla Regione Puglia la quale si è limitata a disporre che l'Acquedotto Pugliese provvedesse affinché la popolazione interessata fosse tempestivamente ed adeguatamente informata della deroga applicata e delle relative condizioni che la disciplinano, nonché provvedesse a formare raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare.
Per cercare di fare chiarezza è stata inviata una richiesta di informazioni alla Regione Puglia e all'Acquedotto pugliese, e per conoscenza al Ministero della Sanità, al Ministero dell'Ambiente e alla Procura della Repubblica, per sapere tra l'altro:
- se il superamento dei parametri limite per i quali è stata disposta la deroga riguardi anche il lago di Occhito;
- se e come siano stati presi in considerazione, nella valutazione della qualità dell'acqua potabile interessata dalle fioriture algali, i possibili effetti cumulativi con quelli di cui alla deroga al parametro dei trialometani;
- quali siano state le azioni di informazione (tempestive e immediate) intraprese per la Provincia di Foggia, tenuto conto dei valori rilevati nella diga di Occhito, anche in considerazione dei possibili effetti cumulativi con le microcistine, e quali siano state le raccomandazioni fatte a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio;
- quale sia la situazione relativa all'attuazione dei piani di risanamento previsti.
Il timore è infatti che, agli effetti nocivi delle microcistine si sommino quelli dei trialometani, determinando un'esposizione cumulativa a fattori di rischio che potrebbero essere particolarmente insidiosi per talune categorie come i bambini, le donne in gravidanza e i dializzati.
Resta il fatto che ancora una volta le istituzioni non hanno adottato le necessarie misure per informare correttamente la popolazione sulla reale situazione dell'acqua potabile in Capitanata.


Foggia, 18 aprile 2009


Arco Consumatori Puglia
Centro Studi Naturalistici
WWF Foggia






Richiesta di informazioni all'AQP ed alla Regione Puglia











decreto ministeriale trialometani









delibera deroga trialometani








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