Mutui: le previsioni su Euribor e Irs

Da quando la Banca Centrale Europea ha deciso di emettere il suo primo Pronto Contro Termine a 12 mesi, nelle casse degli istituti di credito è arrivata una maggiore liquidità, che ha influito sui tassi Euribor riducendoli ai minimi storici, che al fixing del 26 giugno 2009 hanno registrato i nuovi minimi storici. La scadenza a un mese base 360 è infatti scesa allo 0,783% dallo 0,828% di ieri, mentre il tasso a 3 mesi ha toccato l'1,12% (da 1,145%). La notizia sarà senz'altro salutata con un certo sollievo dalle famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile, i cui interessi sono proprio legati a questo tipo di tassi interbancari. A fine giugno, fra l'altro, saranno riparametrate le rate di molti prestiti casa, compresi quelli semestrali che ancora sono legati ai tassi di fine 2008, e c'è da mettere conto nei prossimi mesi un forte sconto rispetto al passato negli esborsi da versare alle banche.


Possibili nuove discese


La dinamica dei tassi Euribor è in questi giorni fortemente influenzata dalla mossa senza precedenti della Banca centrale europea, che mercoledì scorso ha di fatto inondato di liquidità i mercati attraverso un'asta a 12 mesi da 442 miliardi di euro che non trova precedenti nel passato. Una situazione anomala, questa, che nel breve termine è presumibilmente destinata ancora a condizionare i tassi interbancari: «Non è escluso - sostiene Giuseppe Maraffino, strategist sul reddito fisso di UniCredit Group - che nei prossimi giorni si possa assistere un'ulteriore riduzione del tasso Euribor a un mese a causa dell'abbondante liquidità presente sui mercati. Nel medio termine, tuttavia, i tassi interbancari dovrebbero tornare ad avvicinarsi a quell'1% che resta l'obiettivo finale perché è il tasso di rifinanziamento Bce». I tassi impliciti ricavabili dai future sull'Euribor a 3 mesi indicano un ulteriore calo all'1,03% per settembre e una parziale ripresa fino all'1,14% entro fine anno.

di Stefano Lioia - Consulente Arco strumenti e prodotti finanziari

BIORAFFINERIE IN CAPITANATA?

Venerdì 19 giugno u.s. Arco Consumatori è stata invitata a partecipare ad un Forum Group, organizzato dall’Università degli Studi di Foggia in collaborazione con L’Assessorato alle Attività Produttive presso la sala consiliare della Provincia di Foggia, interamente dedicato alle Bio-raffinerie ed all’identificazione dei possibili impatti di un suo insediamento sul territorio di Capitanata.

Cosa sono le Bio-raffinerie? Sono sistemi industriali che integrando processi di conversione della biomassa di natura chimica, fisica o microbiologica consentono di ottenere sia prodotti energetici (es. biocombustibili) che composti chimici ad alto valore aggiunto.


In parole povere, grazie alla “chimica verde”, si sta riuscendo a riconvertire l’industria petrolchimica in un’industria non solo meno inquinante, ma vero motore pulsante dello sviluppo sostenibile, semplicemente usando come materie prime non più il petrolio, ma le piante.


L’agricoltura oggi è in grado di offrire un’alternativa ecologica a molti prodotti di origine petrolchimica, ma l’attenzione del mondo politico e imprenditoriale si è concentrata finora solo sull’uso energetico delle colture agricole.


Il concetto di Bio-raffineria supera questo limite, proponendo un impiego potenzialmente integrale della biomassa vegetale al fine di ottenere non solo prodotti energetici, ma anche materiali e sostanze chimiche ad alto valore aggiunto con ricadute decisamente più rilevanti per gli attori agricoli e industriali della filiera.


Non a caso lo sviluppo di Bio-raffinerie rappresenta un cardine del 7° programma quadro dell’Unione Europea, che stanzierà dal 2007 al 2013 oltre 53 miliardi di euro per la ricerca. Il loro sviluppo, sostiene ancora la Commissione UE, potrebbe dare un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel pacchetto europeo sui cambiamenti climatici.


L’idea di Bio-raffinerie sostenibili è sostenuta sia dalla politica che dalla ricerca. Così come si ottengono benefici dall’energia rinnovabile, un modello di Bio-raffineria sviluppato può fornire un vero e proprio vantaggio per l’economia della Capitanata con nuove competenze e più opportunità di lavoro.


Il nostro, come è stato evidenziato al convegno, rappresenta uno dei luoghi migliori dell’intero territorio nazionale, in cui possa trovare insediamento una risorsa di questo genere, e questo per la grande quantità di terreni dedicati all’agricoltura, colonna portante della Bio-raffineria.


E allora, se siamo stati capaci di essere gli apripista per lo sviluppo di energie alternative nel nostro Paese, perché non diventarlo anche per questo nuovo progetto?
fonte: Arco sede di Foggia

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