SERIZIO IDRICO – ANNULLAMENTO DEI COSTI NON DOVUTI PER DEPURAZIONE

ARCO ha preso atto della sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 10/10/2008 che ha dichiarato incostituzionale, il pagamento da parte degli utenti della quota di depurazione quando la fognatura non è provvista d’impianti centralizzati di depurazione o quando questi siano inattivi.

ARCO che da sempre ha sostenuto la illegittimità del principio che prevedeva il pagamento di una prestazione non effettuata, e che colpiva soprattutto i residenti fuori dai centri abitati, continua a chiedere la istituzione di un garante regionale dei servizi pubblici essenziali e l’avvio di un modo democratico di operare da parte dell’ente pubblico che ascolti anche il parere delle organizzazioni dei consumatori prima di legiferare come oggi avviene prevalentemente nell’esclusivo interesse, ora degli enti pubblici, ora delle aziende private.


ARCO ha inviato una richiesta urgente al Presidente ATO Puglia e alle aziende di gestione del servizio idrico per conoscere in quali casi sia stata effettuata la richiesta di pagamento delle quote relative non dovute e quali provvedimenti intenda prendere per l’indennizzo degli utenti.


ARCO informa che i propri uffici sono a disposizione per raccogliere tutte le segnalazioni degli utenti che, rientrando nei presupposti di legge, ritengano di dover essere risarciti

CRISI FINANZIARIA: I CONSUMATORI DEVONO AVERE FIDUCIA

ARCO raccomanda i consumatori di non farsi prendere dal panico in un momento così delicato per la situazione economica internazionale, il consiglio è di aspettare ed avere fiducia; in termini pratici, non correre in banca per ritirare i propri soldi.


Negli ultimi giorni ARCO ha posto delle domande ad alcuni esperti locali del settore finanziario i quali hanno consigliato anche loro di aspettare e avere fiducia anche se ci sono degli investimenti in azioni o bot.


Nel corso della conferenza stampa ARCO, attraverso il presidente Franco Venni e i suoi consulenti ha manifestato grande preoccupazione in quanto la crisi e il relativo piano anti-crisi di USA e UE può portare a un indebitamento pubblico maggiore, che si potrebbe trasferire sulle tasche dei consumatori. Nonostante ciò, sì al sostegno statale alle banche per garantire stabilità al sistema e liquidità per le imprese. Non si tratta di garantire gli stipendi dei manager, come da più parti abbiamo sentito. Non si tratta di garantire altre speculazioni, ma di dare liquidità al sistema. I lavoratori dipendono dalle imprese e molto spesso le imprese dipendono dalla liquidità che le banche riescono a immettere sul mercato per sostenere la produzione. Ecco perché ben vengano interventi anche statali a sostegno del sistema bancario, chi ha sbagliato deve pagare ma senza che si scarichino gli errori sui consumatori e sugli utenti.


I risparmi sono garantiti, pertanto chi sta perdendo con le azioni se vende oggi non fa che realizzare le perdite e quindi meglio attendere tempi migliori; d’altra parte chi compra azioni di solito non lo fa con i risparmi primari ma con il “surplus” del risparmio. L’attuale crisi finanziaria, che fortunatamente al contrario di ciò che viene detto negli ultimi tempi è ancora lontana dall’avere le proporzioni e le caratteristiche della crisi del ’29, può portare nel breve futuro a una stabilizzazione generale dei prezzi.


Secondo ARCO ora i consumatori valutano con maggior attenzione il rapporto qualità-prezzo di ciascun bene, in quanto gli effetti della crisi iniziano già a farsi sentire nelle tasche della gente comune.


Inoltre durante la conferenza stampa è stato presentato il risultato dell’osservatorio permanente sui mutui fondiari. Rispetto alla precedente rilevazione, di Maggio, si è riscontrato negli ultimi mesi un aumento generalizzato dei tassi, sia fissi che variabili, che ha portato ad avere i tassi più alti dal 2000 ad oggi. L’osservatorio di ARCO è del 30 Settembre, già negli ultimi giorni, a causa della crisi finanziaria, si è avvertito qualche cambiamento sui tassi che in alcuni casi sono un po’ diminuiti. Anche in questo caso ARCO consiglia di attendere l’evolversi di questo periodo di turbolenza ed aspettare che si stabilizzi la situazione inerente i tassi sui mutui fondiari.

CASTEL BOLOGNESE – RISTORATORE RIFIUTA DI SERVIRE A TAVOLA L’ACQUA DEL RUBINETTO PERCHE’ NON E’ COMPRESA NEL LISTINO PREZZI

Succede anche questo. Un ristoratore di Castel Bolognese ha rifiutato ad un cliente nonostante le sue insistenze, di servire a tavola l’acqua del rubinetto. Motivazione “lui ai propri clienti fornisce solo acqua minerale”, accennando con una smorfia che dell’acqua del rubinetto non c’è troppo da fidarsi.

Visto che con l’acqua del rubinetto ci si lava anche l’insalata, nel dubbio ARCO ha chiesto una verifica all’ASL di Ravenna , che dopo le relative analisi dei campioni prelevati in loco, ne ha confermata la piena salubrità.


Allora ARCO ha chiesto chiarimenti su questo comportamento al Comune di “Castel Bolognese” che ha cosi testualmente risposto:


“L’art. 187 del TULPS recita infatti : “Salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”, e poichè le prestazioni offerte dal pubblico esercizio sono da considerarsi riassunte nel listino prezzi delle consumazioni e nel menù, si ritiene, nel caso specifico, non esista l’obbligo di somministrare un prodotto non elencato nel listino o nel menù stesso.”


Non ci pare che le conclusioni del burocrate comunale possano giustificare un comportamento del gestore, interessato solo a non perdere il guadagno di una bottiglia di acqua minerale, mettendo in campo una partigiana difesa d’ufficio fuori dalla prassi, dalla logica e soprattutto dal buon senso.Tutto questo con buona pace delle campagne per il consumo dell’acqua del rubinetto, svolte dalla Regione, a cui pare non tutti i burocrati comunali siano stati sufficientemente sensibilizzati.


ARCO pertanto ha scritto alla Regione Emilia Romagna e agli assessori competenti di tutte le regioni italiane per chiedere che gli operatori della ristorazione siano obbligati a includere nel costo del “coperto”, la fornitura sui tavoli di una brocca d’acqua prelevata dal rubinetto altrimenti abbiano il coraggio e la spudoratezza di mettere nel listino anche il costo di un bicchiere d’acqua .Ci piacerebbe conoscere in proposito anche il parere delle organizzazioni di categoria.


Ricordiamo comunque che le acque minerali in bottiglia sono spesso conservate, sia nel trasporto che nello stoccaggio, alla luce ed a temperature soprattutto in estate, che non ne garantiscono la rispondenza delle date di scadenza previste in etichetta e quindi possono rappresentare un potenziale pericolo per la salute dei consumatori.

Aggiornamento CLUB AIR




ARCO informa che il termine di cui al precedente articolo per la presentazione del concordato preventivo è stato prorogato fino al 15 ottobre 2008.
ULTERIORE AGGIORNAMENTO: a seguito di ennesima proroga la decisione è attesa per i primi di novembre.
AGGIORNAMENTO 13.11.2008: è stata presentata una domanda di concordato preventivo. La prossima udienza è stata fissata per metà dicembre.
AGGIORNAMENTO: 17.12.2008
La decisione del tribunale fallimentare sull'ammissibilità del concordato preventivo è attesa per il mese di gennaio 2009.

Consigli per il risparmio garantito


  • I conti bancari sono garantiti?

Sì: il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) garantisce i conti bancari fino a 103.291,38 euro per depositario. La somma riguarda ciascun cliente e, se si hanno conti su più banche, ciascuna banca. Il limite invece resta a 103mila euro totali se si hanno più conti nella stessa banca. Per i conti contestati, la garanzia vale per ciascun cointestatario: se moglie e marito hanno un conto in comune la garanzia sale a oltre 206mila euro.


  • Queste garanzie valgono anche per i conti online?

Che siano online o in una filiale bancaria, i conti correnti presentano le stesse garanzie: fino a 103.291,38 euro per depositario, nelle stesse forme e modalità valide per i conti correnti "tradizionali".


  • La garanzia dei conti correnti bancari si estende anche a eventuali conti correnti cifrati?

I conti correnti cifrati sono garantiti alla stessa stregua degli altri, purché il titolare dimostri, documenti alla mano, di esserne il legittimo proprietario.


  • E i libretti postali?

I libretti postali sono garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni controllata per il 70% dallo Stato attraverso il Tesoro e per la restante parte da fondazioni, soprattutto bancarie. Il loro livello di garanzia è dunque del tutto assimilabile a quello offerto dai titoli di Stato italiani.


  • Gli assegni circolari sono sicuri?

Sì, anch'essi sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi per gli stessi ammontari indicati per il conto corrente bancario. Ogni istituto che emette gli assegni circolari deve depositare una cauzione presso la Banca centrale proporzionata all'ammontare dei titoli emessi.


  • Posso stare tranquillo per i miei certificati di deposito?

Certo, il Fondo interbancario di tutela dei depositi garantisce anche quelli ma solo se nominativi, non al portatore, per gli stessi controvalori indicati per i conti correnti bancari.


  • Chi garantisce il conto titoli?

Questo strumento è simile a una cassetta di sicurezza: custodisce azioni, bond e altri strumenti di investimento di proprietà del risparmiatore. È quindi separato dal patrimonio della banca: in caso di liquidazione di questa, i titoli verrebbero riconsegnati al risparmiatore.


  • Sono sicuri i titoli di Stato?

È lo Stato che garantisce i Buoni ordinari del Tesoro e gli altri titoli pubblici come CTz, CcT o BTp e si impegna a restituire a chi li sottoscrive, a scadenze prestabilite, la somma investita oltre a un interesse che varia in base alle condizioni del titolo e alle oscillazioni del mercato.


  • Qual è la situazione per i fondi comuni?

I fondi comuni, così come la loro versione quotata – gli Etf –, sono organismi di investimento collettivo del risparmio, prodotti da società di gestione del risparmio (Sgr) spesso controllate da istituti di credito ma autonome. Gli attivi sono custoditi da una banca depositaria. In caso di liquidazione della banca i patrimoni dei fondi comuni e degli Etf non sono interessati dalla liquidazione ma restano di proprietà del risparmiatore e gli vengono restituiti. Ovviamente l'andamento del mercato influenza il valore delle quote, che può salire o scendere.


  • E per i fondi pensione?

Come i fondi comuni, anche i fondi pensione hanno un patrimonio separato da quello delle società che li gestiscono e quindi non sono coinvolti da una liquidazione di queste. Come per i fondi, però, il valore delle quote varia in funzione dei mercati.


Fonte: il sole 24 0re


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