Internet card, connect card, etc.: BOLLETTE ESPLOSIVE

A seguito di numerose segnalazioni pervenute dai nostri soci, che si sono visti recapitare bollette salatissime a seguito di connessioni internet effettuate tramite le cd “connet-card” ovvero apparecchi (card o penne usb da inserire nel pc) che consentono di collegarsi ad Internet senza utilizzare la linea adsl o analogica, si chiarisce che:

Tali servizi di connessione ad internet pur offrendo evidenti vantaggi (non è necessaria una linea fissa, consentono notevole libertà di movimento e di utilizzo di internet), celano un insidioso e poco chiaro meccanismo relativo ai costi di connessione, capace, talvolta, di generare bollette con cifre astronomiche per un normale fruitore di internet.


Le principali tariffe proposte consistono in pacchetti a consumo (funzionano sulla base del traffico di bites registrato durante la connessione) o a tempo (in base alle ore di navigazione effettuate). Nella maggior parte dei casi, se il bundle (il limite di traffico) viene superato, accade che, non solo la connessione non si ferma, ma si determina un improvviso cambio tariffario, in modo tanto automatico quanto invisibile, che risulta assai oneroso. Inoltre, superare (peraltro inconsapevolmente) il bundle risulta assai facile, bastando l’utilizzo di programmi per scaricare files (musica od altro) ovvero nel caso in cui, a causa della scarsità del segnale, il computer si connetta automaticamente utilizzando una tecnologia diversa e la rete di altri gestori.


Tali sistemi di connessione, pertanto, palesano le maggiori insidie proprio nella connessione over bundle, non contemplando alcun meccanismo di avviso del superamento del limite contenuto nell’offerta, né consentendo all’utente di monitorare in tempo reale i consumi in quanto i sistemi di controllo forniti dagli operatori risultano spesso inidonei e/o non aggiornati in tempo reale.


Proprio l’impossibilità di monitorare i consumi e di incidere sulle connessioni automatiche del modem, importa, a parere di ARCO, uno squilibrio contrattuale a tutto vantaggio dei gestori che al contrario, ai sensi dell'art. 60 comma 2 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, dovrebbero fornire “le prestazioni e i servizi (…), di modo che gli abbonati possano sorvegliare e controllare le proprie spese ed evitare una cessazione ingiustificata del servizio".


Squilibrio che, a parere di ARCO, non viene sanato neppure dalla pubblicazione dei piani tariffari da parte dei gestori (compreso il traffico over bundle), laddove nella pratica l’utente si trovi nell’impossibilità di monitorare efficacemente in tempo reale i propri consumi e di accorgersi del superamento del limite contenuto nell’offerta, ovvero nell’impossibilità di interpretare sofisticati sistemi di calcolo di bites, “peso” di pagine web o di programmi, di certo non alla portata di un utente ”medio” di internet.


Per ulteriori informazioni o richieste di assistenza contattare ARCO


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