Illegittimità del canone di depurazione

La sentenza 335 del 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale che riconosce la illegittimità del pagamento del canone relativo al servizio di depurazione quando l’utenza è allacciata ad una fogna che non sversa le acque reflue in un depuratore pubblico, può essere applicata da subito nella prossima emissione del bollettino di fine anno senza arrecare alcun danno al bilancio economico del gestore del S.I.I..

Infatti la tariffa complessiva del S.I.I. è stata calcolata in modo da coprire tutti i costi effettivamente sostenuti per assicurare ogni servizio.


Le acque reflue immesse in una fognatura che non scarica in un depuratore non determinano costi di depurazione proprio perché non vengono depurate.


Il legislatore coerentemente aveva previsto in questo caso che il canone del servizio di depurazione venisse accantonato in un apposito fondo del bilancio per essere utilizzato come quota di finanziamento nella eventuale costruzione del depuratore mancante.


Ne consegue che il mancato pagamento della quota di canone relativa alla depurazione non arreca alcun problema alla gestione economica del bilancio di ciascun gestore.


Per quanto sopra ARCO Consumatori ritiene opportuno che, in questo periodo di forte crisi, venga attuata da subito la sentenza della Corte Costituzionale assicurando che nel prossimo bollettino non venga inserito nel pagamento del canone dell’ultimo periodo dell’anno, la quota relativa alla depurazione per gli utenti che non usufruiscono del servizio di depurazione.


I Gestori già dovrebbero essere in possesso dell’elenco degli utenti che non usufruiscono del servizio di depurazione proprio perché hanno dovuto accantonare il canone della depurazione pagato.


Qualora però ne fossero sprovvisti è abbastanza facile ricostruirlo.


E’ sufficiente infatti individuare le strade percorse dalla rete fognaria che non sbocca in un depuratore.


Tutti i residenti di queste strade sono utenti che non debbono pagare il canone relativo al servizio di depurazione.


ARCO Consumatori ritiene opportuno che ogni ATO emani una circolare a tutti i gestori dando le direttive corrette per la giusta e subitanea attuazione della sentenza della Corte Costituzionale

Il Segretario Nazionale

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