Speranze e timori del consumatore moderno


Nel corso della giornata “Il consumatore tra liberalizzazioni e class action” tenutasi a Roma il 29 novembre è stata presentata da AstraRicerche un’indagine su speranze e timori del consumatore moderno, realizzata con il contributo dell'Istituto per la Promozione Industriale.

Da circa mille interviste telefoniche è emerso che il 63% degli italiani non si sente sufficientemente tutelato nei suoi diritti di acquirente e utilizzatore di beni e servizi: in una scala da 1 a 10, il voto medio è stato pari infatti a 4,5. L'insoddisfazione risulta maggiore della media fra i responsabili degli acquisti familiari, fra i 35-64enni, al Sud, nelle fasce socio-economiche superiori e nel ceto medio impiegatizio. I settori nei quali i consumatori ritengono di avere una difesa più bassa sono, nell'ordine, alimentazione e bevande (58% delle risposte), energia (34%), salute e sanità (25%), abbigliamento (20%), prezzi e tariffe (13%), telefonia e TLC (10%).

Per gli intervistati, i soggetti che tutelano maggiormente i consumatori sono le Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia municipale, Nas: 66% delle risposte), seguite da alcune trasmissioni televisive (come "Mi manda Rai 3”) al 56%, da categorie specializzate come medici, veterinari, nutrizionisti, commercialisti (56% delle risposte), da alcune associazioni di consumatori (52%). Seguono Unione europea (49%), alcuni giornalisti (46%: Vianello, Lubrano, Angela); organizzazioni ambientaliste (45%). Minore la percentuale di coloro che segnalano le Autorità e i sindacati (36%), la magistratura (35%), Regioni ed enti locali (32%), giornali specializzati (come "Il Salvagente") al 29% e mass media (sempre al 29%), e infine ministeri, blog, alcuni politici e partiti politici e il Governo. Il campione era stato intervistato sulla class action ma prima che il provvedimento venisse inserito in Finanziaria: a metà ottobre solo il 28% degli intervistati conosceva la futura possibilità dell'azione collettiva.

E in tema di liberalizzazioni? Solo la vendita dei farmaci da banco non solo in farmacia è nota alla quasi totalità del campione (94%); non sono invece note al 23% degli intervistati i provvedimenti sulle assicurazioni auto, al 31% quelli sulla chiusura dei conti correnti bancari e i passaggi di proprietà, al 32% quelli su taxi e trasporti.

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